LAUREA : Studiare Finanza  a Siena buttnew.gif (993 byte)

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DIDATTICA

Finalmente delle brevi guide pratiche, facili ed efficaci per dominare i principali strumenti quantitativi utilizzati in finanza.

SOFTWARE

Una carrellata ragionata dei principali applicativi in ambito statistico e finanziario.

UTILITIES

Gli  strumenti necessari per sfruttare i contenuti di questa pagine e molte altre risorse finanziarie disponibili sul web.

DATI

Serie storiche e materiale operativo  in diversi formati per le vostre verifiche empiriche.

LINKS

I principali link per approfondire gli argomenti di queste pagine.

L'ANGOLO DEL PROF

Approfondimenti   e suggerimenti per ricerche o studi/tesi direttamente da professori e professionisti del settore.

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Brevi lavori, semplici e completi, per chi è a digiuno di finanza.

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Last Update

  03/05/05

 

Con L'ANGOLO DEL PROF si apre su TesiInBorsa.it uno spazio a disposizione di professori e professionisti che vogliano supportare 'pubblicamente' il lavoro di ricerca dei laureandi in materie finanziarie. Quest'angolo sarà una fonte di idee e di spunti da sviluppare per chi è agli inizi del proprio lavoro di tesi. Con il passare del tempo speriamo di arrivare a realizzare 'L'ANGOLO DEL PROF' ideale, cioè un contenitore di articoli ed approfondimenti che spazino sugli argomenti più 'caldi' in ambito finanziario.

 

 

 

 

 

buttnew.gif (1839 byte)PRICING DI CAP E FLOOR

a cura del Dott. Stefano Caprioli (stefano.caprioli@tesiinborsa.it)

SLIDES SULLA VOLATILITA'

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L'abc del pricing di cap e floor utilizzando il modello di Black.

 

 

SLIDES SULLA VOLATILITA' - Siena, Aprile 2005

a cura del Dott. Stefano Caprioli (stefano.caprioli@tesiinborsa.it)

SLIDES SULLA VOLATILITA'

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Delle slides sulle principali caratteristiche teoriche e pratiche del parametro più importante per la valutazione delle opzioni e non solo.

 

buttnew.gif (1839 byte)ALTERNATIVE RISK TRANSFER (A.R.T.)

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena (boido@unisi.it)

ART

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Negli ultimi anni i mercati hanno evidenziato la crisi delle società d'assicurazione e di riassicurazione colpite dall'intensificarsi di eventi climatici (tifoni, uragani, alluvioni) o da molteplici rischi catastrofici dovuti al terrorismo (l'attentato alle TwinTowers dell' 11 settembre 2001).Questi scenari hanno determinato un giudizio negativo di tali società, con il conseguente downgrading da parte delle principali agenzie di rating, ma nel frattempo ha stimolato la ricerca di strategie alternative alle polizze assicurative, risultanti non idonee ad offrire le opportune garanzie. Ciò ha dato luogo ad un nuovo filone di soluzioni finanziarie, denominate Alternative Risk Transfer (A.R.T.). In questo articolo si approfondiscono queste interessanti tematiche con particolare attenzione ai Weather Derivatives ed ai Catastrophe Bonds.

 

buttnew.gif (1839 byte)VALUTAZIONE NUMERICA DI OPZIONI CON MATHEMATICA

a cura del Dott. Maurizio Spadaccino  (maurizio.spadaccino@bancaimi.it)

Valutazione numerica di opzioni con Mathematica

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Mathematica, oltre a costituire un potente foglio di calcolo, è un linguaggio di programmazione interattivo e flessibile che può essere efficacemente sfruttato per la soluzione di molteplici problemi, tra i quali la valutazione delle opzioni, strumenti finanziari derivati che, per la loro complessa natura, possono talora risultare di problematica quantificazione. In questo lavoro viene approfondito innanzitutto il tema del pricing di opzioni tradizionali (plain-vanilla) sia di tipo europeo che americano, attraverso i tradizionali modelli di Cox, Ross e Rubinstein e quello di Black & Scholes. In seguito, si affronta il problema della determinazione del prezzo di opzioni dal payoff più complesso (exotic options), in particolare mediante le simulazioni Monte-Carlo,facilmente implementabili tramite questo software.

 

 

LE ANOMALIE DI CALENDARIO: L'EFFETTO ORA LEGALE

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena (boido@unisi.it) , Dott. Antonio Fasano,ricercatore del raggruppamento di Economia Degli Intermediari Finanziari,Università di Salerno

Anomalie di calendario

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Il presente lavoro illustra le innumerevoli ricerche empiriche effettuate per valutare da un punto di vista quantitativo degli aspetti puramente qualitativi come il cambio d'umore in presenza di cambiamenti stagionali.
La verifica effettuata sull'indice Comit rappresenta un punto di partenza per chi fosse interessato a dinamiche non prettamente "economiche" che muovono l'andamento dei corsi azionari con una certa sistematicità.

 

buttnew.gif (1839 byte)INFLATION BOND

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena (boido@unisi.it)

Inflation Bond

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L'inflazione è continuamente oggetto di scambi come qualsiasi altro asset finanziario. Il presente lavoro fornisce una sintesi efficace delle caratteristiche e delle finalità dei titoli indicizzati, evidenziando pregi e difetti di un mercato ancora giovane ma estremamente attraente per una larga fetta di investitori.

 

HEDGE FUND: DAL MITO ALLA REALTA'

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena, (boido@unisi.it) e della Dr.ssa Emanuela Riente

HedgeFund: dal mito alla realtà

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La difficile situazione che si è manifestata sui mercati internazionali nell’ultimo biennio ha favorito lo sviluppo e la diffusione nell’industria del risparmio gestito degli hedge fund. Ciò ha stimolato una crescente richiesta per conoscere le misure di performance adottate, la composizione degli indici, gli aspetti regolamentari e le tecniche di asset allocation utilizzate.
In questa nota saranno esaminati i principali problemi evidenziati dalle verifiche presentate in letteratura e nella seconda parte, alla luce delle difficoltà di individuare il rischio con i metodi classici (come l’analisi tradizionale media-varianza), sarà effettuato un confronto fra l’approccio con la frontiera efficiente di tipo deterministico e quello con la frontiera stocastica.

 

 

buttnew.gif (1839 byte)GLI STRUMENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO: I DERIVATI CREDITIZI

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena, (boido@unisi.it)

Gli strumenti di mitigazione del rischio di credito: i derivati creditizi

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In questa nota dopo aver analizzato le dimensioni del mercato e il ruolo degli operatori,viene esaminato l’impatto che l’utilizzo dei credit derivatives ha prodotto nell’ambito delle tecniche di mitigazione previste dall’Accordo di Basilea, alla luce delle modifiche introdotte nell’aprile 2003. Pubblicato sul numero 52 IV trimestre 2003 di ANALISI FINANZIARIA.

 

 

CREDIT DERIVATIVES: VALUTAZIONE DI UNA CREDIT-LINKED NOTE

a cura della Dott.sa Lorella Gallieni e del Dott. Orazio Di Miscia

Pubblicato sulla rivista “Banca e Banchieri” n.6  2002 (Novembre - Dicembre)

Credit derivatives: valutazione di una credit linked notes

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I credit derivative rappresentano i derivati della terza generazione e sono strumenti finanziari particolarmente utili per le attività di negoziazione e di gestione del rischio di credito. La loro difficoltà nella valutazione è legata a due elementi di criticità: probabilità di default e i recovery rate.
L’obiettivo del presente lavoro è la definizione di un framework generale per il pricing di credit derivative attraverso una procedura step-by-step che ha portato alla valutazione di una credit- linked note.
Mediante un raffronto con un corporate bond sono emerse inoltre alcune significative considerazioni sull’opportunità di fruire di una riduzione del costo della raccolta attraverso l’emissione di una credit-linked note.

 

 

DYNAMIC PORTFOLIO OPTIMISATION AND ASSET PRICING: TESTING A NEW APPROACH

a cura della Dott.sa  Veronica Filippi e della Dott.sa Alessandra Guazzini

 

Dynamic portfolio optimisation and asset pricing

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In this work we study the behaviour of an investor who maximises the utility function defined over the mean-variance space of portfolio’s returns.
The proposed approach (Robotti, 2001) makes it possible to calculate conditional tangency portfolio weights without necessarily formulating a conditional problem. It also allows disclosing the empirical consequences of the introduction of model-based restrictions on asset returns.
In our work, we first empirically identified unconditional and conditional (time-varying) tangency portfolio weights for the period 1988-1998. Secondly, we investigated the consequences for the portfolio allocation problem derived from the introduction of economic restrictions. Then, we extended our analysis to the period 1999-2001, and we simulated asset returns through models estimation. Finally, we stressed the model through the introduction of noise in the asset returns’ means and variances.
We found out that the out-of-sample performance is higher when we put restrictions on asset returns on the basis of I-CAPM (SPOT) and I-CAPM (PPP).
Finally, changes in the tangency portfolio Sharpe ratio are greater when we modify asset returns variability than their level.

 

 

 

L'ANALISI DELLE COMPONENTI PRINCIPALI ED IL RISCHIO TASSO

a cura del Dott. Stefano Caprioli, (stefano.caprioli@tesiinborsa.it)

 

L'analisi delle componenti principali

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L'analisi delle componenti principali consente di sintetizzare in maniera semplice, e spesso anche significativa da un punto di vista economico, strutture di dati finanziari anche molto complesse. Nel campo obbligazionario ad esempio la PCA (Principal Components Analysis) rappresenta un metodo relativamente semplice per sintetizzare le variazioni accorse ai fattori di rischio relativi alla yield curve. In questo lavoro, dopo una breve ma esaustiva descirizione degli aspetti quantitativi alle spalle dell'implementazione di questo metodo, è mostrata una chiara applicazione pratica dello stesso.

 

 

IL PREMIO AL RISCHIO: UNA VERIFICA SUL MERCATO ITALIANO

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena, (boido@unisi.it)

 

Il premio al rischio

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Il premio al rischio viene generalmente inteso come la differenza fra il rendimento delle azioni e quello delle obbligazioni con basso rischio, ovvero come il compenso che l’investitore richiede a fronte dell’alea derivante dall’inserimento nel portafoglio di azioni. In prima approssimazione per calcolarlo si utilizzano i dati storici (assumendo che il passato sia rappresentativo del futuro) o in alternativa si stimano le proiezioni del mercato (utilizzando i modelli previsionali).
La sua determinazione non rappresenta un esercizio meramente accademico, volto alla ricerca della corretta misura di equilibrio del portafoglio, ma trova una valida e importante applicazione nelle strategie di asset allocation proposte dalle società di gestione. Difatti ogni società di investimento presenta una selezione fra azioni,obbligazioni e liquidità in relazione alla differente propensione al rischio di ogni investitore.
Le stime producono dei risultati ( riferiti prevalentemente al mercato americano) che presentano una oscillazione in un intervallo compreso tra il 2% e il 9%.
Questa nota si propone di esaminare in primo luogo i risultati e le metodologie proposte in letteratura e nella seconda parte di determinare il premio al rischio sul mercato italiano (nel periodo 1972-2001), seguendo l'approccio proposto da Okunev-Wilson.

 

 

I CREDIT DERIVATIVES: CONSIDERAZIONI VALUTATIVE E DI MERCATO

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena, (boido@unisi.it)

 

I credit derivatives

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I fallimenti degli intermediari finanziari sono spesso originati da una eccessiva e incontrollata esposizione economica verso specifici gruppi di prenditori soggetti a stati di difficoltà. Lo sviluppo del mercato del trasferimento del credito consente pertanto di aumentare l’efficienza e la stabilità del sistema finanziario. Nell’ultimo quinquennio si è assistito alla forte crescita del mercato dei credit derivative (c.d.)la cui effettiva significatività potrà essere misurata in un futuro prossimo.
In questa nota ci proponiamo di analizzare i problemi relativi alle difficoltà valutative dei principali strumenti negoziati.

 

 

ETICA E FINANZA

a cura del Prof. Franco Caparrelli, ordinario di Tecnica di Borsa presso l'unviersità degli studi di Siena

 

Etica e finanza

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Un articolo illuminante sul mondo della finanza, sulle conseguenze dell'innovazione finanziaria e sulle implicazioni della speculazione e dell'assunzione del rischio finanziario. Nel lavoro emergono interessanti spunti di riflessione per comprendere a fondo le caratteristiche dei nuovi strumenti di investimento con elevata leva finanziaria recentemente a disposizione dei piccoli risparmiatori.

 

 

ASSET ALLOCATION: UNA CHECK LIST

a cura del Prof. Franco Caparrelli, ordinario di Tecnica di Borsa presso l'unviersità degli studi di Siena)

 

Asset allocation: una check list

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Un'analisi sintetica  degli elementi da considerare in un investimento, tenendo ferma l'attenzione sull'interesse del risparmiatore. Molti i luoghi comuni sfatati..

 

 

UNA CARATTERIZZAZIONE DI EQUILIBRIO DELLA STRUTTURA A TERMINE DEI TASSI DI INTERESSE (VASICEK 1977)

a cura del Dott. Stefano Cavalca  (stefano.cavalca@sanpaoloimi.com) e del Dott. Claudio Marasala (clmarsa@tin.it)

 

Una caratterizzaione di equilibrio della struttura a termine dei tassi di interesse

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Una panoramica sul modello di Vasicek accompagnata da una interessante appendice sui processi stocastici ed una valida bibliografia per approfondire l'argomento.

 

LE OBBLIGAZIONI STRUTTURATE

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena, (boido@unisi.it)

 

LE OBBLIGAZIONI STRUTTURATE

SCARICA Le obbligazioni strutturate (documento .doc, compresso in formato .zip, 24.6 kb)

Le obbligazioni strutturate hanno avuto nell'ultimo triennio uno sviluppo consistente sulla spinta della politica di collocamento degli intermediari. La nota si propone di esaminare i principali aspetti regolamentari e tecnici nell'ottica dell'investitore non professionale.

 

CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DEI FUTURES SUI TASSI DI INTERESSE

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena, (boido@unisi.it)

 

I FUTURES

SCARICA Lucidi1 (documento .ppt, 354 kb)

SCARICA Lucidi2 (documento .ppt, 134 kb)

SCARICA ENTRAMBI I FILE COMPRESSI (documenti .ppt compressi in formato zip, 192 kb)

Lucidi relativi alle specifiche dei contratti Futures sui tassi di interesse ed alcune strategie attuabili con questi strumenti in presenza di diverse configurazioni della curva dei tassi. Nei lucidi sono inoltre illustrate le modalità di utilizzo dei Futures per finalità di arbitraggio e copertura. Quando presenti, i richiami a capitoli e paragrafi fanno riferimento al testo "I DERIVATI" (2001, edizioni McGraw-Hill) del Prof.  Franco Caparrelli. I lucidi sono divisi in due file di Power Point (estensione .ppt). Se non si dispone di Power Point dal sito della Microsoft è possibile scaricare gratuitamente un'applicazione in grado di visualizzare questo tipo di file.

 

PERCHE' IL MERCATO ISOALFA ELIMINA QUELLO DEI PREMI

a cura del Pof. Livio Pauletto Associato di Economia del Mercato Mobiliare, Dipartimento di Economia e Direzione Aziendale,  Università di Venezia, (pltlvi@unive.it)

 

Perchè il mercato isoalfa elimina quello dei premi

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Una recente ordinanza del Tribunale di Milano ha respinto il ricorso presentato da alcuni operatori di borsa volto a far annullare alcune delibere della CONSOB che dispongono che i titoli negoziati sul mercato delle ISOa non possono essere anche trattati su quello dei premi. Scopo del presente lavoro è quello di cercare di individuare se tra i contratti a termine condizionato e le options su azioni ci siano delle importanti differenze e, in caso positivo, se la struttura delle options possa senz'altro ritenersi più efficiente di quella dei premi, così da giustificarne l'incorporazione di cui si tratta.

 

 

HEDGING SOTTO ESAME

a cura del Dott. Paolo Pellizzari (paolop@unive.it)

 

Hedging sotto esame

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Proponiamo qualche considerazione sulle tecniche di Hedging (copertura) che sono usate per proteggersi dai rischi derivanti dalla emissione di titoli derivati (e in molti altri contesti.... ) In particolare, fra i difetti della strategia di copertura dinamica proposta da Black e Scholes vi sono la necessità di ribilanciamento continuo delle quote di portafoglio e l'assunzione dell'assenza di costi di transazione. Ciò espone l'emittente a rischi ingenti, stimola ad indagare alcune proposte alternative ed a verificare empiricamente, specialmente per titoli con molte fonti di rischio, i risultati ottenuti. A completare questo interessantissimo spunto per tesi e lavori di ricerca il documento propone diversi link molto interessanti.

 

 

 

METODI MONTE CARLO PER LA VALUTAZIONE DI OPZIONI

a cura del Dott. Paolo Pellizzari (paolop@unive.it)

 

Metodi monte carlo per la valutazione di opzioni

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Questo tutorial offre una presentazione elementare dei metodi Monte Carlo con enfasi sulle applicazioni finanziarie per il prezzaggio di titoli derivati. In sintesi, saranno brevemente illustrate la storia dei metodi Monte Carlo, basi matematiche e statistiche del metodo, generazione di numeri pseudo-casuali (uniformemente e normalmente distribuiti), successioni quasi-casuali generazione di sentieri di prezzi 'neutrali al rischio', tecniche di riduzione della varianza.

 

 

ORGANIZZAZIONE E POLITICHE DI OFFERTA DEGLI HEDGE FUND

a cura del Dott. Claudio Boido, Ricercatore raggruppamento economia degli intermediari finanziari (tecnica di borsa ed economia del mercato mobiliare) della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Siena, (boido@unisi.it)

 

Organizzazione e politiche di offerta degli hedge fund

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In questo lavoro ci si pone l'obiettivo di esaminare gli hedge fund concentrando l'attenzione sulle diverse tipologie  operative sui mercati, sulle politiche di investimento poste in essere e sulla capacità di misurare il rischio, attraverso un’analisi comparata dei principali saggi che hanno argomentato sul tema nell’intento di poter valutare gli effetti della gestione di tali fondi sul mercato finanziario italiano. Il lavoro rappresenta un valido spunto per coloro i quali sono alla ricerca di un argomento tesi attuale e, soprattutto, "spendibile" sul mercato del lavoro.

 

 

IL VAR DI UN PORTAFOGLIO DI STRUMENTI FINANZIARI: ELEMENTI DI TEORIA E VERIFICA DI AFFIDABILITA’ DELLE TECNICHE DI STIMA

a cura del Dott. Michele Patané (Università degli studi di Siena)  (patane@unisi.it) e del Dott. Alessandro Giansanti (giansale@unisi.it)

 

Il var di un portafoglio di strumenti finanziari: elementi di teoria e di verifica di affidabilità delle tecniche di stima

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Il rischio di mercato si manifesta con la variabilità del valore corrente di un portafoglio di attività e passività finanziarie. L’opportunità di preservare il valore di mercato dei portafogli detenuti, induce gli intermediari finanziari ad effettuare una quantificazione dei rischi assunti. Ciò avviene per accertare l’idoneità del patrimonio ad assorbire eventuali perdite, nonché per misurarne la congruità rispetto alle caratteristiche dell’attività svolta e, soprattutto, rispetto ai vincoli in proposito, imposti dall’autorità di vigilanza. La quantificazione dei rischi è, tra l’altro, circostanza necessaria per intraprendere eventuali azioni di gestione mirate a contenere gli stessi, ovvero anche per valutare con maggiore consapevolezza tra differenti alternative di investimento. La misurazione dei rischi di mercato di un portafoglio è effettuata attraverso il value-at-risk (VaR), inteso come l’ammontare massimo di perdite che possono verificarsi, con una certa probabilità, in un determinato orizzonte temporale (un giorno, una settimana, ecc.). Questo scritto, nell’ambito della categoria dei modelli value-at-risk parametrici, sviluppa una applicazione del delta-normal.
 

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